Commenti ed Approfondimenti relativi all'Articolo sul Forno Crematorio.

Leonardo Angeloni

A egregie cose il forte animo accendono l’urne de’ forti, o Pindemonte; ...
Ugo Foscolo.

Questo video sul forno crematorio a Tolentino avrebbe dovuto essere pubblicato nella sezione "Ambiente" , effettivamente è stato presentato come un problema relativo all'inquinamento che sarebbe causato dalla presenza del forno nel cimitero di Tolentino che si trova molto vicino al centro abitato come dichiarato dai due protagonisti del dibattito che hanno altresi affermato di non voler entrare nel merito della tematica relativa alla tumulazione od alla cremazione essendo favorevoli a questa seconda opzione ritenuta addirittura come una pratica probabilmente necessaria in un prossimo futuro.
Ma la tematica della inumazione (o tumulazione) e della cremazione riveste un carattere culturale e sociale che, anche se spesso non ne siamo pienamente coscienti, vanno oltre gli aspetti contingenti di tipo ambientale ed urbanistico che vengono utilizzati a sua giustificazione.
Nel dibattito, a proposito del forno crematorio, si parla senza mezzi termini di "inceneritore" questo significa che implicitamente noi equipariamo i corpi dei nostri genitori, dei nostri zii, dei nostri nonni ed a volte, purtroppo, dei nostri coniugi e dei nostri figli come rifiuti, come scatole vuote di cui dobbiamo disfarci perché inutili ed ingombranti.
Questa cultura dello scarto e della rottamazione si sta insinuando e diffondendo in questa nostra società dei consumi basata sull'edonismo sfrenato e sulla pretesa di ottenere tutto e subito a prescindere da qualsiasi rispetto delle leggi della natura che ci ha generati e che continua a nutrirci nonostante tutto.
Nella nostra cultura occidentale i cimiteri sono da sempre stati i luoghi della memoria, che le comunità hanno costruito ai margini dei centri abitati per costudire le salme dei loro cari da cui hanno ricevuto la vita e da cui sono stati amati, consigliati ed educati.
Per qualunque tipo di religione questi luoghi, vicino alle loro abitazioni, sono stati considerati sacri per una forma di rispetto per quei corpi e per quei resti di quelle persone che sono state amate e da cui sono stati amati. Non tanto in vista di una futura resurrezione della carne (anche la chiesa cattolica ha approvato la cremazione abbandonando di fatto questa interpretazione della resurrezione) ma come perenne ricordo per i vivi e per le future generazioni della loro passata esistenza sia fisica che spirituale, della loro vita e delle loro opere.
Vita che si ripropone e si prolunga nel futuro attraverso i loro lasciti materiali e spirituali che hanno contribuito allo sviluppo Culturale, Economico e Sociale delle nuove generazioni.
Si potrebbe obbiettare che la cremazione non impedisce il ricordo dei nostri cari e che in fondo i loro resti andranno incontro ad un degrado naturale e saranno ricomposti in degli appositi ossari, ma allora in cosa consiste il vantaggio della cremazione se non nella accelerazione con un atto distruttivo, che riesce a cancellare anche il DNA, di un processo che, con i suoi tempi, avviene naturalmente.